Quando sono nata il mio cuore piccolo pulsava velocemente; sembra impossibile adesso che un cuore così piccolo fosse così pieno di amore.
Batteva forte, al ritmo dell’amore, l’amore quello vero, quello che solo un bambino non sa di avere e che elargisce grazie alla sua sola presenza. Crescendo il cuore ha smesso di battere a quel ritmo: si è chiuso pian piano, senza neanche sapere che che stava avvenendo.
Senza sapere che si stava ergendo un muro intorno
che soffocava il suo battito.
L’amore non l’ha più abitato quel piccolo
cuore dall’ultimo ineluttabile e spietato, no.
Nel frattempo sono diventata grande, ho fatto anche delle belle cose, portando sempre il mio cuore a spasso attraverso tante esperienze, senza sapere che dietro a quel muro costruito per protezione, c’era ancora una fiamma in attesa di essere nuovamente ascoltata e lasciata andare per la sua vera strada.
Poi, una sera inaspettatamente, il mio cuore ha preso una decisione repentina e ha cominciato a battere così forte, ma così forte che era davvero impossibile non ascoltarlo. Il sacro terrore di morire s’ alternava allo stupore di sentire che batteva e batteva e batteva, come a volermi dire:” Ehi tu, io sono qui! Ti ricordi di me? Ti ricordi dei giorni in cui io e te giocavamo insieme?”
E in un lampo ho compreso che lui si stava liberando da quel muro, perché non poteva più stare chiuso, doveva farsi sentire, voleva stare nel mondo, per quanto brutto potesse apparire.
Il cuore oggi vuole dirmi di stare qui e avere il coraggio di essere quella che sono…veramente.
Un cuore a spasso segue sempre la sua via e certo non si ferma davanti a un muro, anche se alto. Ancora una volta lui mi ha ricordato chi sono.