Complice il sole che ha finalmente avuto il coraggio di farsi vivo dopo giorni e giorni di grigiume, esco di casa per fare due passi nei dintorni di casa. L’aria è pungente sul viso e contemporaneamente il calore del sole, mi mostra la bizzarra modalità “schizofrenica” con cui madre natura ci dice che ci ama…e tanto pure, anche se spesso noi non arriviamo a sentirla.

O almeno così mi piace credere.

Estasiata dal ritmo dei miei passi sui diversi strati di fango ghiacciato, misto a foglie ormai in via di dissoluzione, respirando a pieni polmoni, il file della memoria del cuore s’accende in un film variopinto; volti di amici presenti e assenti dalla mia vita galleggiano in una sequenza, dall’apparenza illogica e atemporale, nello schermo della mente.

Facce e situazioni s’accavallano veloci e penso che invecchiare, in fondo, ha il suo bel vantaggio, come per esempio avere a disposizione una bella gamma di relazioni costruite (più o meno con impegno) nelle diverse fasi della mia vita; e se paragono la funzione in atto nel mio cervello e nel mio cuore in questo preciso istante, credo davvero che zoom, o chi per esso, siano programmi obsoleti, quasi preistorici rispetto al funzionamento della mente umana.

Di questo certo non ho mai avuto dubbi, anzi: ma ora apprezzo ancora meglio ciò che provo nel vedere che le mie relazioni sono rimaste con me, alcune decisamente migliorate in questo tempo di “apparente” silenzio isolante, ma solo nel fisico. Che meraviglia è camminare con le orecchie riempite dalla voce di amico di sempre, che mi racconta accorato le sue disavventure amorose, chiedendomi scusa per essere “troppo noioso”. Macché noioso amico caro: mi sento così onorata di accogliere, come una conchiglia racchiude una perla preziosa, le tue emozioni e custodirle ancora una volta nel mio cuore, così tanto che, ne sono certa, ascoltarti sia stata la miglior medicina per me (e spero anche per te), un rimedio naturale per le paure di non sentirci amati e accettati per quel che siamo. Sulla via di ritorno verso casa, il volto delle persone amate ha tessuto una trama unica e irripetibile: vero, siete distanti ma la cosa vera è che siete a prova che l’amore ha bussato alla mia porta e io, per fortuna, ho saputo aprirla e il ricordo della solitudine passata, così tanto temuta allora, è un ricordo lontano in bianco e nero, in mezzo ai vostri volti, tutti a colori.

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