Li vedo arrivare da lontano. Compaiono attraversando il lungo bordo vasca della piscina, puntini appena visibili in mezzo al caos di altri bambini e di istruttori dalla voce potente e assordante. All’inizio sono in braccio alla mamma (o al papà), poi dopo un pò li vedo barcollare da un piedino all’altro, mano nella mano, sempre di mamma o papà e poi arriva il giorno che, davanti al genitore, se ne arrivano saltellando, soli, fieri, invincibili! Li ricordo quasi tutti i cuccioli di uomo che passano dal corso del neonatale, anche se, a essere onesta, alcuni restano inesorabilmente nel cuore.
Per me adesso è il turno di Lorenzo. Anni tre, uno scricciolo di uomo che credo manifesti già un suo possibile destino: il guaritore.
Il sorriso e gli occhi già bastano a capire che in lui c’è una fiamma che non è di tutti. Lui sa bene cosa sia l’amore perchè lui E’ Amore.
Ricorderò per sempre i suoi abbracci del tutto gratuiti all’inizio e soprattutto alla fine della lezione. Come se il suo abbraccio silenzioso mi dicesse:”Non temere Laura, la vita è davvero bella, sii felice anche tu. Te lo meriti!”.
Ho una foto con lui che mi sale in groppa e appoggia la sua testolina sulla mia spalla, che conservo gelosamente. E ogni volta che la vedo mi commuove. Sì Lorenzo la vita è bella sul serio e io sono stata fortunata nel poterti incontrare.
L’educatore acquatico non può essere un mestierante: si arriva a esserlo perché, senza ombra di dubbio, il nutrimento supera di gran lunga la fatica che un adulto deve mettere per ritrovare quel guizzo vitale e giocoso, prerogativa dei bambini.
E Lorenzo me lo ricorda ogni volta. Buona vita scricciolo…e grazie.