“Maaahh, non vedi? La gente è andata tutta fuori di testa! Sono pieni di rabbia, non capiscono ‘na mazza, non si svegliano, sono proprio una massa di pecoroni.” E poi, in genere, arriva la perlina: “Meritiamo l’estinzione!”. E ancora si sprecano pillole di falsa saggezza del tipo:” ehhh ma se mangiassero così, se dormissero cosà, se camminassero di là, se nuotassero in giù, se facessero filosofia, se meditassero tutti i giorni, se facessero yoga, se facessero…se facessero o pensassero come dico IO.
Di soggetti convinti di saperla lunga (alcuni in assoluti buona fede, altri decisamente molto meno) ne sento tanti e, confesso, una parte di me per esserne così irritata, è di certo altrettanto presupponente e cieca, solo che semplicemente lo ammetto, perché il tempo delle “balle” si sta chiudendo alle spalle con un tonfo impossibile da non sentire. Tutti, ma proprio tutti ci arrabattiamo alla meno peggio, in questo tempo che odora di paura, sangue e dolore. In questo tempo sfruttato dai mass media per spargere l’amaro fiele del terrore, ma soprattutto in questo tempo in cui emerge il livello di coscienza che si ha o che, molto più semplicemente, non si ha. Quindi ai tutti “se facessero”, mi sento di suggerire: e “se fossimo?”
Mai come nelle tragicità, qualunque faccia abbiano avuto nella storia degli uomini, ciò che ha contato, fatto la differenza, la cosa che ha risollevato gli animi stanchi e delusi, mi risulta non siano state le teorie, ma le azioni nate da coscienze espanse che inglobavano, non certo che escludevano gli altri. Anche perché i conti non mi tornano mica.
Quante persone che appartengono al cosiddetto mondo della spiritualità, sono convinte di avere ragione? Se bastasse essere “spirituali” non dovremmo essere immuni da tutte le malattie? (Battiato) E quante altrettante persone “so tutto io e tu no”, dall’altra parte, spargitori insani delle loro verità urlate, smentite ignobilmente dai fatti che continuano ostinatamente a ignorare?
Ma la domanda, che suonerà anche un poco retorica ai più, ma sempre di grande efficacia è: chi sei veramente? dove sei veramente?
Io credo che le risposte a queste apparenti semplici domande, si trovino su una strada solitaria, costellata da lunghi silenzi e da preghiere multicolori; risposte non codificate anche da una sola delle qualsiasi religioni create dall’uomo, quesiti che trovano risposte sotto forma di azioni semplici, come può esserlo accarezzare un cane o dar da bere alle piante. E’ l’intenzione, credo, con la quale si fa “qualsiasi cosa” che cambia e rende potente il fare, il resto è cenere buttata al vento.
Personalmente credo che oggi significhi passare dalla paura della morte, attraversando la tempesta emozionale che sepolta sotto macigni di fantastiche teorie, convinzioni, ereditarietà.
Ho paura sì e non mi posso più aggrappare a nulla. Conosco persone che mi dicono: “Eh ma io non sono spirituale come te” …e spesso chi afferma questo, sono le persone più radicate che io conosca. Persone che hanno un lavoro stabile e gratificante, una famiglia accogliente, relazioni sociali limpide; sono campioni nello sport, svolgono attività artistiche meravigliose e tutto questo con una leggerezza e una spontaneità davvero ammirevole.
Sorrido con tutta l’amorevolezza del mio cuore alla loro credenza di non essere spirituali. Sorrido per l’equivoco a cui spesso sottoponiamo le nostre vite. E a quelli che sanno o credono di sapere, auguro comunque non di svegliarsi, ma di integrare ciò che definiscono il loro sapere al loro piccolo cuore.